martes, 6 de abril de 2010

tra calvino e balzac, chi era più noioso?

ecco ancor un altro post felicemente dimenticato:

prima di questo sabato non avevo riflesso sul autore delle città invisibili. a dir il vero, avevo capito che calvino era un uomo di lettere e sempre sono stato disinteressato alle vite di divano degli intellettuali.

questo sabato alla fil (la fiera internazionale del libro di guadalajara) i miei sospetti sono stati confermati: ho imparato da quattro autori di cui mai avevo ascoltato, e chi forse mai leggerò, che italo calvino era un uomo piuttosto silenzioso, profondo e manco di passione pella adrenalina. un uomo di casa, libri e conversazioni exquisite. cioè, un uomo di biografia noiosa per coloro che non possono tollerare al boswell.

ciononostante, e per fortuna, calvino ha fatto due viaggi nel messico e scrisse su montezuma, tula, il cibo messicano ed i sacrifici umani. ecco altre impresse del calvino che sono state riferite dagli esponenti:

1. di come italo calvino ottene una intervista al montezuma

il romanziere belponti, uomo di una cinquentenna d´anni e fazioni grazevoli, parlò di calvino l´antropologo e politologo. il calvino che aveva curiosità sul soggetto della vittoria di cortés sopra montezuma. anzi, la teoria del calvino é interesante: "per cortés tutto era chiaro, egli sapeva ché cosa voleva e niente di più era importante per lui; allora, egli si messe ad agire fin dal comincio senza interruzione. per montezuma, invece, l´ordine del mondo era un mistero fatale che non si poteva conoscere senza rifletterci profusamente; allora, montezuma non ha fatto niente perché lui non capiva ancor quale ruolo egli doveva esercitare senza provocare il disappunto dei dei."

forse non mi sono spiegato bene: calvino non presse a montezuma per un uomo superstizioso e indeciso; al contrario, calvino presse a montezuma per un uomo troppo spirituale e profondo. bisogna leggere quella citazione imperfetta come uno spregio a cortés lo semplificatore ed un riconoscimento al montezuma chi capiva meglio la complessità di questo mondo.

ciononostante, l´interpretazione calviniana di montezuma come il gran portatore di calorie del suo popolo non deve essere pressa per un epiteto eroico, ma anzi come una spiegazione del sostento del suo potere fondamentato sulla apportazione di proteine d´origine animale a traverso i sacrifici umani in un paese dove non c´erano animali di grandi dimensioni.

2. dove si riferisce come scriveva calvino

cerani, lo sceneggiatore di molti film di benigni e antico discepolo di passolinni, fece la distinzione fra moravia (uno scrittore sociologico-realista) e calvino (un autore del genero antropologico-fantastico). poi avanzò la teoría che la storia della letteratura è divisa fra improvisatori e strutturalistici e non si è deciso dove collocare a calvino.

3. dove il pubblico cade addormentato

franco, chi lavora in eunadi sul antico posto di calvino, parlò delle lettere di calvino agli scrittori. queste lettere sono noiose in estremo. l´intervento del quarto scrittore è stato pienamente improvisato e ha avuto una grave mancanza di rilevanza.

insomma, se andate ad una conferenza sulla vita o la persona d´italo calvino, portate un cubo di rubik.

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